Francesca Frandi, Responsabile struttura Archeologia, Italferr
Si è concluso con successo il Convegno di studi “Archeologia preventiva: teorie, metodi ed esperienze”, che si è tenuto nella Sala consiliare del Comune di Soriano nel Cimino venerdì 18 e sabato 19 ottobre nell'ambito delle attività didattiche del master di II livello in "Archeologia Preventiva e gestione del rischio archeologico".
L’evento, organizzato dall’Università degli Studi della Tuscia in collaborazione con la Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, la Direzione Generale Musei, l’Istituto Centrale per l'Archeologia, Italferr, Archeoimprese e la Soprintendenza ABAP per la provincia di Viterbo e l' Etruria Meridionale ha riunito esperti, accademici e professionisti del settore per discutere metodologie, innovazioni e casi studio relativi all’archeologia preventiva.
Italferr, società di ingegneria del Gruppo FS, ha partecipato attivamente, portando il suo contributo nelle diverse sessioni tematiche del convegno con vari rappresentanti della Struttura di Archeologia: Francesca Frandi, in qualità di responsabile della struttura specialistica ha presentato l’esperienza dell’azienda nei grandi progetti infrastrutturali. Giancarlo Pastura, Angelo Amoroso, Chiara Peguiron e Matteo Serpetti hanno illustrato con più interventi gli esiti di indagini eseguite con l’impiego di tecnologie avanzate da remote e proximal sensing, applicate alla Verifica preventiva dell'Interesse Archeologico. Ettore Manfredi ha evidenziato il valore dell’archeologo in azienda, mentre Raffaella Milano e Angelo Amoroso hanno presentato, nella sezione poster, i risultati ottenuti durante la fase di definizione del progetto della Bretella di Sibari.
Il convegno ha messo in evidenza come l’archeologia preventiva sia diventata fondamentale per la progettazione delle grandi opere, e di come l'uso di tecnologie avanzate - come proximal e remote sensing da drone con sensoristica dedicata – consentano un'importante ottimizzazione dei processi.
L’evento ha offerto un’importante opportunità di dialogo tra il mondo accademico e professionale, favorendo la condivisione di esperienze e best practices per affrontare le sfide future nel campo dell’archeologia preventiva e dello sviluppo infrastrutturale.