La complessità dei processi seguiti e gestiti all’interno di una realtà strutturata, come quella di Italferr, è spesso determinata dalla necessità di adottare un approccio progettuale omogeneo in un contesto diversificato come quello del mondo ferroviario, sulla base di uno scenario normativo italiano difficilmente interpretabile sotto il profilo ambientale e secondo iter autorizzativi complessi.
Con particolare riferimento alla tematica ambientale e nell’ottica di progettare e pianificare salvaguardando il territorio e garantendo il rispetto degli oneri e delle tempistiche connessi alla realizzazione dell’infrastruttura, si inseriscono, in tale contesto, le discipline che contraddistinguono l’Ingegneria ambientale e del territorio.
Negli ultimi anni, temi quali rigenerazione e riqualificazione del territorio hanno assunto centralità nella vita quotidiana e sui tavoli tecnici delle più importanti Istituzioni. In tale ottica si inserisce il settore delle Bonifiche e Due Diligence Ambientale pensato da Italferr per la gestione degli asset e scali ferroviari del tutto o parzialmente dismessi e per la risoluzione dei procedimenti ambientali interferenti con le opere ferroviarie, ai sensi della normativa vigente, al fine di rispettare oneri e tempi connessi alla realizzazione delle stesse.
Tutto ciò si traduce nel supporto in campo per la verifica della presenza di potenziali criticità ambientali, nell’assistenza alla Committenza nelle interlocuzioni con gli Enti preposti per la gestione dei procedimenti, fino a elaborare un’analisi quali-quantitativa per la risoluzione del procedimento stesso.
In un’epoca in cui il cambiamento climatico è una delle cause principali dei fenomeni di Dissesto Idrogeologico come frane, alluvioni ed erosione costiera, Italferr ha dedicato una specifica organizzazione volta a progettare interventi finalizzati a proteggere l’infrastruttura ferroviaria garantendo la costruzione di una rete nazionale resiliente e in grado di adattarsi a cambiamenti climatici futuri.
Le attività di protezione e di mitigazione del dissesto vengono sviluppate affiancando le metodologie innovative (p.e. le indagini interferometriche SAR) a quelle standard (le classiche indagini di campo) e si avvalgono del “know how” messo a disposizione da esperti del settore, mediante strette collaborazioni con le principali università italiane.
Nell’ultimo decennio, il tema delle terre e rocce da scavo, e in particolare, la possibilità di gestire tali materiali come sottoprodotti e non come rifiuti, è stato oggetto di numerosi interventi normativi, fino ad arrivare nel 2017 alla pubblicazione di un apposito regolamento con il D.P.R. 120/2017. E' in questa ottica che il settore Gestione Terre e Progettazione Ambientale Cantieri affronta la gestione delle terre e rocce da scavo in maniera ambientalmente ed economicamente sostenibile, partecipando attivamente alla definizione ed aggiornamento continuo di standard di progettazione, specifiche tecniche e procedure.
In un mondo sempre più digitale, il settore ha collaborato alla realizzazione di applicativi quali SUIT (Sportello Unico di Ingegneria delle Terre), portale in corso di sviluppo per agevolare il processo di individuazione dei potenziali siti di conferimento degli ingenti volumi di terre prodotti durante la fase realizzativa dell’opera e Terre Circolari, nell’ambito del programma Open Italy, piattaforma per individuare potenziali cicli produttivi e impianti di recupero a vantaggio dell’alternativa più sostenibile in termini di quantificazione della CO2 emessa.
L’esperienza e l’attività del settore si contraddistingue inoltre attraverso le numerose collaborazioni con Enti/Organismi istituzionali quali:
Tavoli tecnici in ambito Confindustria
Partecipazione al Comitato Scientifico di RemTech Expo Inertia
Supporto di IRSA-CNR e ISP-CNR per l’elaborazione di Studi di condizionamento ed eco-tossicologici sito-specifici sui terreni provenienti dallo scavo meccanizzato con additivi con TBM e tecnologia EPB
Studi sperimentali con startup innovative e le principali università italiane
Partecipazione ai tavoli tecnici sul Cantiere Sostenibile promossi da AIS – Associazione Infrastrutture Sostenibili
L’Italia è tra i Paesi europei dell’area mediterranea che utilizza maggiormente acque sotterranee, sorgenti e pozzi: la risorsa più importante di acqua dolce per l’uso idropotabile sul territorio italiano (l’84,8% del totale prelevato), ma al tempo stesso oltre 1/3 di questa risorsa prelevata è persa a causa di problemi tecnici del sistema idrico.
Pertanto, nell’ottica di salvaguardare la risorsa idrica, si inserisce il progetto del Water Management attraverso il quale è possibile risolvere le criticità relative al ciclo dell’acqua (adduzioni, scarichi, ecc..) presenti su vari asset ferroviari dislocati su tutto il territorio nazionale sia sotto il profilo amministrativo, autorizzativo che contabile.