L’approccio di Italferr nell’adozione di pratiche sostenibili

Il progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Bicocca-Catenanuova, parte integrante del collegamento Palermo-Catania, rappresenta un'infrastruttura strategica nell'ambito del corridoio n.5 "Scandinavo-Mediterraneo" della rete Trans Europea di Trasporto.

Quest'opera non solo mira a velocizzare i collegamenti tra le principali città siciliane, ma si configura come un pilastro fondamentale per promuovere una mobilità più sostenibile e integrata.

Il tratto interessato da questo studio è il Lotto 6 che si estende per 38 km tra le province di Enna e Catania ed è in fase avanzata di completamento; infatti è già stata ultimata la posa dei binari. Nel rispetto delle indicazioni normative e dei principi di economia circolare, durante le attività di costruzione è stata posta massima attenzione al riutilizzo dei materiali di scavo. Questo approccio ha permesso di ottenere significativi benefici, tra cui la riduzione della produzione di rifiuti, l’ottimizzazione dell’uso delle risorse naturali e la minimizzazione dell’impatto ambientale legato ai trasporti, rendendo il progetto un modello di sostenibilità ambientale anche nella fase realizzativa.

Per massimizzare il riutilizzo dei materiali e migliorare le proprietà geotecniche dei terreni, è stata adottata la tecnica della stabilizzazione con calce su circa 776.000 m³ di terre e rocce da scavo. Questa pratica trasforma materiali di scavo, altrimenti destinati allo smaltimento, in risorse idonee, che in questo particolare caso sono stati utilizzati per la costruzione dei rilevati ferroviari.

Il processo, normato dal Capitolato RFI (2017), prevede le seguenti fasi operative:

  • Preparazione del suolo: scotico del terreno superficiale e trattamento del piano di posa
  • Approvvigionamento della calce: consegna e stoccaggio sicuro del materiale
  • Dosaggio e spandimento della calce: utilizzo di macchinari specifici per garantire uniformità
  • Miscelazione terra-calce: fresatura e umidificazione per un trattamento omogeneo
  • Trasporto e stesa della miscela: distribuzione uniforme sul sito di costruzione
  • Compattazione e finitura: ottimizzazione della densità del materiale trattato

i) Macchina spandicalce; ii) Macchina pulvimixer; iii) Strato di rilevato dopo la rullatura _ Photo credit: ing. Pietro Piraino, Italferr

Tali lavorazioni consentono una rapida reazione chimica tra calce e terreno, con benefici a breve e lungo termine, tra cui:

  • Miglioramento della lavorabilità: riduzione della plasticità e della sensibilità all'acqua del terreno.
  • Incremento della durabilità: maggiore resistenza agli agenti atmosferici, all’erosione e al gelo.
  • Ottimizzazione della resistenza meccanica: il terreno trattato acquisisce proprietà comparabili ai migliori misti naturali, rendendolo idoneo a sopportare carichi pesanti.

Italferr, tramite una collaborazione tra la Direzione Lavori del lotto in oggetto e la Struttura Operativa Sostenibilità, ha condotto un'analisi dettagliata per quantificare gli impatti ambientali derivanti dalla stabilizzazione con calce, confrontando questa tecnica con uno scenario costruttivo tradizionale, previsto originariamente dal progetto, basato sull’utilizzo di materiali vergini da cava.

L’analisi si è concentrata sulle emissioni di gas ad effetto serra (GreenHouse Gas, GHG) ed è stata basata sulla Metodologia Italferr, che permette, a scala progettuale, di stimare l’impronta climatica di un progetto conformemente alla norma ISO 14064-1. Per l’applicazione della Metodologia e il confronto tra i due scenari sono stati quindi necessari sia dati raccolti sul campo che informazioni progettuali. I risultati hanno evidenziato benefici significativi in termini di GHG evidenziando una differenza del 62% tra i due scenari, a favore della stabilizzazione con calce. In sintesi, questa tecnica ha permesso di mitigare circa 16.400 tonnellate di CO2e.

Un risultato notevole che dimostra come la sostenibilità sia una realtà concreta in azione nel presente e come Italferr sia parte attiva nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Gruppo FS.

Altri benefici degni di nota:

  • Minore traffico pesante: Grazie alla diminuzione degli approvvigionamenti oltre 70.000 viaggi di camion evitati, con un significativo calo del congestionamento stradale e un miglioramento della sicurezza, riducendo il rischio di incidenti legati al trasporto pesante.
  • Rispetto dell'agricoltura locale: Un elemento fondamentale del progetto è stato il monitoraggio multispettrale delle aree agricole vicine al cantiere. Grazie a tecnologie avanzate, è stato possibile garantire la salute delle colture e proteggerle da eventuali impatti negativi. Questo monitoraggio non ha tuttavia rilevato particolari criticità durante le attività di cantiere.
  • Protezione dell’ambiente: La riduzione degli impatti ambientali va ben oltre le emissioni di gas serra, con benefici che si manifestano in vari ambiti. Un esempio significativo è la diminuzione del rilascio di microplastiche nell'ambiente, risultato derivante della minore usura degli pneumatici, questo contribuisce a preservare la salute umana e in generale degli ecosistemi.

La stabilizzazione a calce rappresenta quindi un valido esempio di economia circolare. Questo è uno dei tanti esempi per dimostrare che è possibile realizzare infrastrutture ferroviarie efficienti e rispettose dell’ambiente, contribuendo concretamente alla transizione ecologica.

La sinergia tra i nostri team interni e l’adozione di pratiche sostenibili conferma Italferr come un esempio di eccellenza nel settore ferroviario. Siamo orgogliosi di continuare a costruire un futuro in cui l’ingegneria si unisce alla tutela dell’ambiente.