Italferr, società di ingegneria del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, ha preso parte al convegno dal titolo “Il Geoportale Nazionale dell’Archeologia (GNA). Primo bilancio e prospettive”, tenutosi presso il Complesso Monumentale di San Michele in Ripa a Roma, prestigiosa sede del Ministero della Cultura (MIC).
L’evento ha rappresentato un’importante occasione per fare un primo bilancio sull’impiego del Geoportale Nazionale per l’Archeologia.
Attivo dal giugno del 2023, a seguito dell’entrata in vigore delle Linee Guida sull’archeologia (aprile del 2022), il portale web del MIC rappresenterà un aggiornamento on-line della Carta Archeologica d’Italia.
Alla giornata di studi, cui ha partecipato la Struttura Operativa Archeologia di Italferr, hanno preso parte i direttori del MIC, tra cui Luigi La Rocca, Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ed Elena Calandra, Direttore dell’Istituto Centrale per L’Archeologia, oltre a rappresentanti delle Soprintendenze territoriali ed illustri esponenti del mondo accademico.
La Struttura Operativa di Archeologia ha presentato un poster dal titolo “GNA e progettazione delle infrastrutture ferroviarie”, prendendo parte attivamente al dibattito seguito agli interventi dei relatori. Nel corso degli interventi sono stati illustrati specifici progetti territoriali sviluppati su piattaforma GIS, i cui dati confluiranno anch’essi nel GNA.
La partecipazione a questo importante convegno conferma il ruolo di leadership che Italferr ricopre nel settore dell’archeologia preventiva.
L’incontro ha ribadito come Italferr contribuisca in modo significativo all’implementazione del GNA grazie alla redazione di un numero consistente di Studi Archeologici, in esito ai quali vengono effettuate indagini archeologiche preliminari e in estensione, i cui risultati forniranno un apporto determinante per l’arricchimento dei dati presenti nel GNA.
È inoltre emerso come Italferr ricorra in modo sempre più sistematico all’impiego di prospezioni geofisiche e di proximal sensing, nuovi metodi di indagine archeologica. L’utilizzo di tali metodologie si è rivelato particolarmente efficace per l’individuazione speditiva di anomalie archeologiche, consentendo di calibrare numero e ubicazione di saggi stratigrafici, con la riduzione sensibile dei costi e delle tempistiche delle attività di campo.